Saturday, June 08, 2013

CHE COSA E’ IL MALE?


Saturday, June 08, 2013 Sto catalogando dei libri per la nostra biblioteca. Biblioteca in cui i Rom apprendono l’alfabeto e scrivono il ‘Padre Nostro’. Una sezione è dedicata alla discriminazione, che altro non è che la 'demonizzazione’ dell’Altro e la proiezione del male che abita in noi. Due i libri in particolare che sto catalogando per questa sezione: On Evil di Terry Eagleton e Il Male di Paul Ricoeur, traduzione italiana del suo Le mal: Un défi à la philosophie et à la théologie. Ho già in questo stesso sito pubblicato ‘Perché il male?’ di Don Divo Barsotti, che mi richiama alla memoria la discussione dialogica sul male nel De consolatione philosophiae (La Consolazione della filosofia) di Boezio, riflessa in The Showing of Love (Le Rivelazioni dell’Amore) di Giuliana di Norwich e nella Summa Theologiae (La Summa Teologica) di Tommaso d’Aquino. Il male è nulla. Il male è il tendere al non essere. Dio è al centro. L' Essere perfettissimo, il Sommo Bene, l'Essere Eterno. Allontanarsene – o altri allontanare da questo – è tendere al non essere, alla dispersione nel limite del tempo, nel sempre meno tempo, conduce alla non esistenza, alla pochezza. Una bomba è il male perché annienta e distrugge l’Altro. Così come male è un fucile. Male tutte le armi della violenza. È la sezione questa sugli esclusi, su chi riduciamo al rango di inferiori. Donne, Ebrei, Rom, Neri, Nativi americani, Aborigeni. La sezione sul trauma, sui danni subiti da cui originano quelle alterazioni chimiche del cervello che ci rendono più timorosi dell’Altro, più punitivi, più rigidi. Sviliamo l’‘Altro’quando all’altro neghiamo terra, lavoro, un tetto, cibo, acqua, ciò di cui vestirsi, una coperta. Noi siamo la causa prima di questo male. La loro povertà. Questo è ciò che Firenze fa ai Rom.
Studiando il cervello scopriamo che la parte destra è inclusiva, include l’altro. È la parte che mostra misericordia. È l’anima. È la parte in contatto con il divino. La parte sinistra, di contro, esclude l’Altro, categorizza, separa, giudica, condanna. È la mente intellettuale. Le due parti devono essere in armonia. In passato conoscevo intimamente una persona molto ammalata, che quasi del tutto dominata dall’emisfero sinistro del cervello si è separata da moglie e figli, da noi derubando tutto. Non sono riuscita a convincerlo di quanto fosse amato. Per lui io ero l’‘Altro’da distruggere. Il male sarebbe stato rimanere, annientata e partecipe di quello stesso male subito. Eppure ancora ho cercato di raggiungere quell’abisso. Sperando nel condividere le mie ricerche egli potesse acquisire il tenure. La persona più malvagia nell’intero universo, queste le sue parole, nella sua ultima conversazione telefonica con me. Ero la sua anima da rigettare. La madre dei nostri figli. La Desdemona di Otello.
Gesù nel suo ministero, con le donne, gli indemoniati, i lebbrosi, i samaritani, i palestinesi, la siro-fenicia agisce mosso dall’emisfero destro. È questa la cristianità di Cristo. La religione si vincola, di contro, alle divisioni dell’emisfero sinistro. La parola ‘Fariseo’ significa ‘separato’. Gesù è il principe della pace. Le separazioni, le divisioni, gli scismi, le demonizzazioni, sono i semi di guerra con cui sul nemico proiettiamo il male che alberga in noi. Guerra che estendiamo e moltiplichiamo con bombe a grappolo, missili a testata nucleare, campi di sterminio, olocausti, nuove Guantànamo. Firenze quale atto di riparazione per l’affamata Pisa - causa dell’orrido cannibalismo di Ugolino che divorò la sua progenie, figli e nipoti - edifica Orsanmichele, loggia del mercato del grano, per nutrire anche i nemici in tempo di carestia. L’amore, la comunione, la condivisione cancellano il male. Il ritorno all’innocenza cancella il trauma. Il procedere a ritroso - o l’andare verso il centro annulla il tempo. Dio è l’assenza di male. Il male è l’assenza di Dio.
Se procediamo con il Padre Nostro a ritroso, verso il centro, con il rovesciamento dell'immagine riflessa, non è la parola male a chiudere la nostra preghiera, ma il nostro condiviso essere con Dio, nostro 'Padre': ‘ma liberaci dal male, e non ci indurre in tentazione; come noi li rimettiamo ai nostri debitori, rimetti a noi i nostri debiti; dacci oggi il nostro pane quotidiano; come in cielo e così in terra, sia fatta la tua volontà; venga il Tuo Regno; sia santificato il Tuo nome; Padre Nostro, che sei nei Cieli’. Qui con queste parole viviamo il regno dei cieli.